Energie alternativă

Introduzione

La politica energetica risale ai tempi iniziali dell’integrazione europea, con il trattato CECA nel settore del carbone e dell’acciaio e con il trattato EURATOM sull’impiego dell’energia nucleare a scopi civili. In realtà, la politica energetica comunitaria ha avuto un impulso negli anni ’90 con la creazione di un vero mercato interno dell’eletricita e del gas, con lo sviluppo di nuove fonti energetiche e un approccio più coordinato alla sicurezza dell’approvvigionamento.

Oggi l’intervento nel settore dell’energia si basa sul documento di riferimento della Commissione intitolato: il libro verde “verso una strategia europea di sicurezza dell’approvvigionamento energetico”, che rispecchia un cambiamento rilevante di politica, finalizzato ad accelerare le riforme necessarie, e ad orientare la politica europea verso i cittadini. Andris Piebalgs l’attuale commissario per l’energia sostiene che il settore energetico “e uno dei comparti chiave dell’economia europea, vitale per la competitività e, quindi, per la realizzazione dell’agenda di Lisbona, determinante per l’adempimento degli obblighi di Kyoto…..” Sono individuati, in questo modo, dall’attuale commissario, sei priorità assolute sulle quali incentrare la politica energetica della commissione nei prossimi cinque anni:

- aumentare l’efficienza energetica;

- realizzare un mercato interno che funzioni correttamente nei settori del gas e dell’energia a vantaggio di tutti i cittadini dell’Unione;

- promuovere le fonti d’energia rinnovabile;

- rafforzare la sicurezza e la protezione nucleare;

- sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Unione e l’ulteriore sviluppo di relazioni esterne nell’ambito della politica energetica;

- migliorare il legame tra politica energetica e politica in materia d’ambiente e di ricerca;

Obiettivi per il futuro

In futuro, l’approvvigionamento e la domanda d’energia in Europa dovranno utilizzare molto più le fonti d’energia rinnovabile e ricercare metodi d’efficienza energetica. Un compito importante dell’U.E e quello di persuadere i consumatori e i responsabili delle decisioni che la produzione e l’uso dell’energia sostenibile producono vantaggi evidenti.

L’impegno attuale dell’U.E nel realizzo degli obiettivi proposti(aumento dell’efficienza

energetica, riduzione delle emissioni di gas serra, ecc) e strutturato in tre direzioni:

• promozione dell’utilizzo dei fonti d’energia rinnovabile (COM [2008] 19 );

• tecnologie di cattura e stoccaggio di CO2 ( COM [2008] 13 );

• aumentare l’efficienza energetica (COM [2008] 11 );

Queste serie di comunicazioni della Commissione integrano le proposte di direttiva e dimostrano lo sforzo che l’U.E. fa per cercare di ridurre le emissioni di gas serra e abbreviare i tempi di realizzo di quest’obbiettivo. Un’eventuale inazione avrebbe conseguenze paralizzanti per l’economia mondiale;essa costerebbe secondo la relazione Stern ,dal 5 al 20% del PIL globale.

promozione dell’utilizzo dei fonti d’energia rinnovabile(COM [2008] 19 );

In base all’art.175, paragrafo1 del trattato U.E. una nuova proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio europeo che entrerà in vigore nel 2010, promuove l’uso dell’energia proveniente da fonti rinnovabili. Gli obbiettivi della proposta sono quelli di fissare una quota di 20% sul consumo energetico e una quota minima obbligatoria di 10% sul consumo dei biocarburanti nei trasporti che ogni Stato membro dovrà conseguire.Le energie rinnovabili interessano tre settori: elettricità, riscaldamento-raffreddamento e trasporti.E’ lasciata agli stati membri la liberta di decidere sul contributo di ciascuno di questi settori al conseguimento dell’obiettivo nazionale. Tuttavia, si fa proposta che ogni Stato membro consegua una quota del 10% d’energie rinnovabili(principalmente biocarburanti) nel settore dei trasporti entro il 2020.

Una possibile novità su questa direttiva sarà l’introduzione del commercio dei certificati di origine (GoOs) all’ interno dei paesi UE,quindi, la possibilità di commercio tra chi ha un eccesso di produzione e chi e deficitario. Secondo Estif (Federazione Europea dell’Industria Solare Termica),il sistema può funzionare bene solo in teoria non in pratica. Una delle ragioni per le quali l’Estif considera che lo schema GoOs non favorirebbe lo sviluppo delle rinnovabili lo rappresenta il fatto che il numero di proprietari di certificati d’origine e molto grande:dalle piccole famiglie e PMI (con produzione di energia di limitatissimo valore) a grossi produttori. A questo punto diventerebbe estremamente complesso,costoso e lento elaborare uno schema di commercio delle GoOs adatto ad integrare un cosi gran numero di soggetti ed i piccoli utenti sarebbero sicuramente svantaggiati rispetto ai grossi commercianti .

tecnologie di cattura e stoccaggio di CO2 ( COM [2008] 13 );

Nella comunicazione ( COM [2008] 13 ) della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni, è promossa la dimostrazione in brevi tempi della produzione sostenibile d’energia da combustibili fossili. I combustibili fossili rimangono ancora un elemento importante per la produzione d’energia in Europa e nel mondo ed e per quello che le tecnologie di cattura e di stoccaggio del CO2 (CCS) costituiscono un elemento fondamentale per l’eliminazione delle emissioni di CO2.Il Consiglio Europeo approva nel marzo 2007, l’intenzione della Commissione di incentivare la costruzione e la messa in funzione, entro il 2015, di massimo 12 impianti di dimostrazione delle tecnologie sostenibili dei combustibili fossili per la produzione commerciale di elettricità.

aumentare l’efficienza energetica (COM [2008] 11 )

La riduzione del prezzo di energia come conseguenza della liberalizzazione dei mercati energetici può portare ad un effetto collaterale negativo,per quanto riguarda”l’impegno teso al miglioramento dell’efficienza energetica” Quindi ,la Commissione intuisce il fatto che avere energia a basso costo,può indurre le parti interessate ad avere un comportamento disinteressato all’aspetto ambientale,ed e per quello che,la Commissione ,sottolinea (nel suo rapporto sopra citato) che non si deve rinunciare all’impegno di migliorare l’efficienza energetica,anche se si dovrà verificare una riduzione nei prezzi energetici. Migliorare l’efficienza energetica ha come conseguenza un miglioramento della qualità del nostro ambiente.

Nella Comunicazione (COM [2008] 11 ) della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo osserviamo una prima valutazione dei piani nazionali d’azione per l’efficienza energetica(PNAEE) ai sensi della direttiva 2006/32/CE.